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La luce della grotta del presepe della Chiesa Madre di Senise illumina la Basilicata del 2019, quella di Matera Capitale Europea della Cultura e delle tante attese che su questo evento hanno proiettato i lucani. Il presepe che da sempre rappresenta il fulcro delle cerimonie religiose natalizie dei senisesi è ambientato quest’anno nella città dei Sassi, e raffigura scorci del millenario paesaggio murgiano e delle case scavate nella pietra, sulle quali campeggia la cattedrale in stile romanico con il suo inconfondibile profilo medievale, dedicata alla Madonna della Bruna e a Sant'Eustachio, chiesa madre dell'arcidiocesi di Matera-Irsina. Monumento imponente e spettacolare che svetta sulla distesa di pietre che formano quell’intenso paesaggio divenuto patrimonio dell’UNESCO che è rappresentato dai Sassi, simbolo del riscatto di Matera e dell’intera Basilicata.
Nel presepe di Senise la riproduzione della cattedrale è perfetta e suggestiva insieme agli scorci dei Sassi e all’imponente costone murgiano nel quale sono riprodotte anche le cavità delle chiese rupestri. In primo piano, poi, la grotta della natività è semplice ed essenziale. Gesù nasce in una grotta rocciosa, tipica dell’essenzialità brulla della natura della Murgia Materana, mentre in cielo pieno di stelle scorrono i colori dell’alternarsi del giorno e della notte.

Ancora una volta il paesaggio materano racconta la Palestina, come avvenne nelle celebri pellicole di Pasolini e Mel Gibson, grazie a un'affinità morfologica straordinaria.
“Abbiamo voluto riprodurre il paesaggio di Matera –ha spiegato il parroco don Pino Marino- per celebrare l’anno della Capitale Europea della Cultura 2019 ricordando però che vera cultura europea, che unisce e fa grande l’Europa, è la cultura cristiana, la cultura delle cattedrali e delle chiese di cui sono disseminati i nostri territori”.
Anche la fedele riproduzione della cattedrale ha un significato ben preciso. “La cattedrale di Matera –ha precisato don Pino- è stata costruita nel 1270 lo stesso anno in cui è stata costruita la chiesa di San Francesco di Senise”. Un particolare che non è sfuggito al parroco, che ha voluto gettare un ponte ideale fra Senise e la Capitale Europea della Cultura per il 2019 per unire intorno a Dio fatto uomo l’unica storia della salvezza che accomuna tutta la cristianità e che oggi dovrebbe essere l’eredità che unisce tutta l’Europa, in un momento di grande difficoltà dell’identità unitaria del nostro antico continente.
Sempre ricca e ben organizzata la squadra che ha realizzato l’opera presepiale, che porta avanti una tradizione che dura ormai da anni e che fa del presepe della Chiesa Madre il punto di riferimento dell’intera comunità nel periodo natalizio e che non ha mai conosciuto interruzioni.

Francesco Addolorato

 

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