Per un nuovo futuro delle comunità lucane il territorio ha bisogno di più cura
Sulla legge regionale del 3 aprile 1995 numero 40, per essere precisi, che individua i territori destinatari del 30 per cento della royalties del petrolio che entrano nel bilancio regionale, la classe politica regionale lucana, da tempo, cerca nuove interpretazione. Un dibattito, emerso alla luce del caso del presidente della regione Basilicata, Carmine Cicala, pare rientrato, su cui ora anche i sindaci del territorio interessato, prendono posizione. Il caso odierno è quello del neo sindaco di Moliterno, Antonio Rubino che chiede, alla Regione di dare seguito immediato alla richiesta di incontro avanzata dei sindaci della Val d’Agri. “Sulle royalties petrolifere non possiamo permetterci passi falsi – precisa subito Antonio Rubino, sindaco di Moliterno-e di perdere coesione e capacità di fare sistema. Altre lotte di mero e miope posizionamento politico su questo tema non sono per nulla lungimiranti e strategiche. È il momento di un metodo nuovo e di una visione nuova che interrompa anche un certo utilizzo di quelle risorse”.
Sindaci non legati a visioni campanilistici ma in linea con il diritto per le loro comunità di avere maggiori tutele e servizi di qualità. “Serve mettere in campo una proposta collettiva, condivisa – sottolinea Antonio Rubino - per il bene delle nostre comunità senza protagonismi di chi prova con questa nostra iniziativa a pareggiare conti che riguardano altri campi dell’azione politica. La modifica di una legge così importante non può essere lasciata al dibattito di una sera in Consiglio su un emendamento: serve costruire il giusto iter che parte dal basso, che coinvolge i cittadini”. Sul tema si registrano diverse proposte da schieramenti politici diversi, come quella dei consiglieri regionali Aliandro e Polese. Si può partire da qui. Forse meglio dire si deve partire da qui? “Vale la pena ripetere – aggiunge Antonio Rubino - un concetto molto importante: la questione energetica è di carattere nazionale e per nulla “tribale”. Alzare inutili barricate, tenute su con il mantice della propaganda sovranista significa difendere interessi di corto respiro.
Il cambiamento va praticato, questa è un’ottima occasione per farlo. Serve dialogo e i primi cittadini hanno fornito una prova di maturità inequivocabile. Ma se non seminiamo oggi le condizioni affinché i nostri ragazzi possano edificare qui il loro futuro allora la nostra resterà solo vuota retorica, sterile e senza orizzonti”. La questione delle royalties e della riforma della legge numero 40 del 1995 pare essere un vero punto di svolta per la regione Basilicata. “Il territorio che ha bisogno di più cura – conclude Antonio Rubino- di nuove visioni, di migliorare i servizi a partire da quelli sanitari, e di alzare la qualità della vita dei suoi abitanti. Sarebbe paradossale, per non dire altro, se, mentre il mondo dell'energia si muove a grandi passi verso l'era della transizione, le classi dirigenti lucane non riuscissero a guardare oltre il proprio destino”. La questione è tutta nelle mani del Presidente Vito Bardi senza escludere il consiglio regionale.