Popoli che hanno lasciato importanti testimonianze fatte di cultura e tradizioni
Si arricchisce di nuovi e preziosi reperti il museo archeologico nazionale dell’Alta Val d’Agri. Un viaggio emozionante, alla scoperta di tesori antichi, misteri e curiosità si possono scoprire attraverso una ricca documentazione archeologica che illustra le forme di popolamento e la storia della città romana di Grumentum, ai cui piedi è collocato il museo e dell’intero comprensorio dell’alta valle dell’Agri. Ora il museo è in fase di riallestimento totale, tra le novità l’esposizione di alcuni pezzi recuperati grazie all’impegno delle direzioni museali nazionali e regionali. “Il direttore generale Massimo Sanna e la direttrice Anna Maria Mauro, direttore museo nazionale di Matera- precisa Francesco Tarlano, direttore del museo dell’Alta Val d’Agri – hanno fortemente voluto il rientro di questi oggetti a Grumento Nova, perché rappresentano un patrimonio legato alla collettività.
Un museo ritrovato in quanto abbiamo restituito alla comunità locale e alla collettività il valore culturale di questi oggetti”. Molti i reperti ritornati nel museo dell’Alta Val d’Agri facenti parte di alcune collezioni, che per diverse vicissitudini storiche finite a Reggio Calabria. Poi venti anni fa sono tornati in Basilicata, recuperati dai depositi della città sullo Stretto, ma rimasti nei magazzini di Metaponto fino a qualche tempo fa. Oltre ad una ricca sezione romana il museo racconta il territorio dell’Alta Val d’Agri con rarissime testimonianze Notrie”. Un museo del territorio in particolare. Un luogo dove vengono esposti corredi – aggiunge Francesco Tarlano – e contesti da tutta la Val d’Agri. In questo caso Marsico Nuovo era il sito principale per la fase Enotria. Poi c’è la fase Lucana, l’esempio di necropoli da Montemurro, Viggiano a San Martino d’Agri”. Popoli che hanno lasciato testimonianza e cultura importanti di questo territorio che possono essere apprezzate venendo in questo museo.