Comunicazione congiunta delle associazioni rappresentanti le strutture sanitarie accreditate
Com’è oramai noto, la Regione Basilicata, con la DGR n. 482/2022 (provvedimento relativo all’assegnazione dei tetti di spesa per l’anno 2022), adottata il 28 luglio del 2022, ha generato, una paradossale e gravosa situazione di caos amministrativo e finanziario che ha colpito le Strutture operanti nel settore del c.d. ex art. 25 della legge n. 833/1978. Infatti, molte di Esse si sono viste assegnare, ad anno in corso, inaspettatamente e improvvisamente, un tetto (riferito al 2014) che, di fatto, imponeva la scelta, imprenditorialmente ed umanamente drammatica, di non erogare più le prestazioni ad Esse richieste dagli Utenti del SSR o di fare ciò senza la legittima remunerazione. A fronte di tale situazione, si dà atto che il Sig. Presidente della Regione Basilicata ha tentato di mantenere vivo il dialogo con il mondo della Sanità privata, per il tramite di incontri e riunioni tesi a risolvere le problematiche generate da codesto provvedimento.
L’insostenibilità della situazione, in cui la Sanità privata deve farsi carico anche del deficit di assistenza dell’intero sistema sanitario pubblico, impone un ulteriore passo in avanti da parte della Regione Basilicata, attraverso l'integrale remunerazione delle prestazioni rese nel corso del 2022 (cosa, peraltro, già ampiamente dichiarata dal Presidente Bardi e dall’assessore Fanelli nel corso di numerose occasioni pubbliche, tra cui l’incontro del 5 agosto con le associazioni di categoria e del 16 settembre nella seduta del Consiglio regionale). Il pagamento delle prestazioni sanitarie rese ai cittadini è un elemento imprescindibile per consentirne la loro erogazione, appare perfino ridondante doverlo argomentare. Le strutture accreditate sono imprese che producono servizi e prestazioni essenziali per l’assistenza sanitaria, la mancata copertura dei relativi costi determina l’impossibilità materiale a sostenere l’esercizio delle proprie attività. In mancanza di doverosi provvedimenti di remunerazione e programmazione, le Strutture aderenti alle scriventi Associazioni saranno costrette, a far data dal 1° gennaio 2023, a sospendere l'erogazione delle prestazioni rese in favore dell’utenza del SSR, stante l'insostenibilità economica della situazione fin qui descritta con le consequenziali, quanto inevitabili, ricadute occupazionali.