Francesco Salvatore, racconta come nacque davvero Matera Capitale Europea della Cultura
“Cosa possiamo fare per questa città, cosa servirebbe per lo sviluppo di questo territorio?” Era luglio 2008, quando Francesco Salvatore e Vito Epifania, il primo, dipendente di un’azienda informatica, il secondo, imprenditore decidono: e se Matera si candidasse a diventare Capitale Europea della Dultura per il 2019? Nasce da qui l’idea di ricercare quel qualcosa che poteva fare la differenza, segnare la storia della città e nel contempo essere concretamente una irrinunciabile opportunità di crescita e sviluppo. Capitale della Cultura: una iniziativa per il rafforzamento dell’identità regionale e locale e per l’integrazione europea. Queste le parole scritte nella decisione numero 1419 del 1999 dal Parlamento europeo.
Due mesi dopo, settembre 2008, si raccoglie questa idea trasformandola in una sfida da proporre alla città. Nasce un gruppo definito di “folli e visionari”. Il 15 gennaio 2009, viene costituita l’associazione Matera 2019 con un manifesto e il sito web (www.matera2019.it), e un chiaro programma. Presidente dell’associazione è Francesco Salvatore. Un’idea che ha generato per i protagonisti una sensazione positiva, una grande emozione da subito. “Non una sensazione – ci dice subito Francesco Salvatore, presidente dell’associazione Matera 2019, raggiunto telefonicamente dalla nostra redazione – ma quello che realmente è successo, almeno nei primi dodici mesi in cui abbiamo parlato alla città e alla Regione dell’ipotesi di candidare Matera a Capitale della Cultura. Noi tutti siamo stati definiti dei folli visionari. Un gruppo di amici con cui si discute tutti i giorni di come migliorare la vita ha creduto in questo progetto. Tra di noi si è creata la giusta fiducia che molte volte si è scontrata con le istituzioni. Il progetto, cosi grosso e ambizioso per una città che effettivamente nel 2008 viveva uno stato politico, sociale e culturale, abbastanza negativo, non è stato da subito capito. Vuoi anche perché il progetto stesso era di alto profilo, tutto da costruire”.
Un mese dopo, di fronte a molto scetticismo, si annotano varie audizioni: prima il consiglio comunale della città, poi quello provinciale. Si deliberano i primi atti di indirizzo per sostenere la candidatura. Prime adesioni di diversi comuni: Grassano, Oliveto Lucano, Chiaromonte, Montescaglioso, Castelgrande, Miglionico, Potenza, Melfi, Venosa, Filiano, Corleto Perticara, Scanzano Jonico. Il primo ottobre 2009, la partecipazione all’incontro istituzionale della città con il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Dopo attimi di scetticismo, qualche ansia, qualche rammarico, la perseveranza, di fronte al Presidente della Repubblica la speranza si fa concreta per l’associazione Matera 2019. Qualcuno pensò: ce la possiamo fare.
“Sicuramente – continua Francesco Salvatore- il sindaco di allora, Nicola Buccico volle coinvolgerci in questa importantissima visita istituzionale. Per noi significò un’attenzione particolare, soprattutto per il fatto che l’amministrazione comunale della città di Matera voleva portare questo progetto all’attenzione delle alte cariche istituzionali del paese. Fu lo slancio definitivo per arrivare alla convocazione della conferenza di novembre 2009 dove l’associazione culturale chiamò tutti gli attori della politica, della società civile, dell’associazionismo a confrontarsi sull’ipotesi della candidatura”.
Luglio 2011, precisamente il 27, la regione Basilicata, con delibera regionale, presidente Vito De Filippo, mette mano alla costituzione del comitato promotore per Matera 2019. Mesi dopo viene nominato e approvato il comitato scientifico, con un direttore artistico di valore: Joseph Grima francese di Avignone. All’associazione Matera 2019 viene manifestata la prima difficolta brillantemente superata, di poter avere un proprio rappresentante nel comitato. L’allora Presidente della regione Basilicata, Vito De Filippo chiede che nel comitato venga inserito un rappresentante dell’associazione Matera 2019. Viene nominato Francesco Salvatore.
“Una sensazione forte – continua Francesco Salvatore – perché ormai vedevamo il traguardo di quello che era l’obiettivo di un’associazione culturale. La nostra era nata con il punto fermo di promuovere la candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura”. Fatidica la data del 31 dicembre 2013, giorno in cui la candidatura prende quota. Nasce la “community”;
Fatidica la data del 31 dicembre 2013, giorno in cui la candidatura prende quota. Nasce la “community”; Matera entra nella short List. Il 2 aprile 2014 l’associazione Matera 2019 incontra per la prima volta, il direttore artistico, il francese Grima a cui vengono manifestate alcune delusioni e cose che non vanno: autoreferenzialità istituzionale e governance del processo di candidatura condiviso molto nella forma poco nella sostanza. L’associazione presenta le sue proposte: costituzione del Forum dell’associazioni e dei produttori culturali; no alla fondazione come strumento di governance, meglio uno strumento partecipato sulla forma anglosassone.
“Il direttore Grima – prosegue Salvatore – ascoltò le ragioni della nostra associazione, condivise alcuni aspetti senza poter prendere decisioni, spettante alla governance della candidatura”. Arriva il momento finale: 17 ottobre 2014. Matera è designata Capitale della cultura 2019. Una sensazione molto forte da parte dell’associazione Matera 2019, veri protagonisti di questo evento. “In quel momento – dice Francesco Salvatore –oltre a ripassare nei nostri occhi tutto il lavoro, le notti in bianco passate a studiare e scrivere documenti, vi è stato un senso di rivincita verso una comunità che nella fase iniziale del racconto guardava con molta diffidenza la candidatura della città fino a quando pian pianino la città ha capito e si è impossessata di questa grande idea”.
Una vicenda piena di fatti che nella presentazione di sabato 19 gennaio scorso non ha avuto il giusto risalto se non con le poche ed efficaci parole del sindaco De Ruggiero impegnatosi a rendere concreto il progetto. Altri invece hanno cercato di prendersi primogeniture che probabilmente non competevano come l’ex sindaco a attuale presidente della fondazione Matera 2019, Salvatore Adduce. “Nella storia che sto raccontando – precisa Francesco Salvatore – si evincono date, documenti, fatti concreti e certi di quello che è stato il percorso che possiamo raccontare solo noi componenti dell’associazione Matera 2019. In particolare la mia persona, da luglio2008 fino alla costituzione della fondazione, è stata il garante della città di Matera. E’stata la mia persona che ha partecipato a tutte le attività. Io posso raccontare tutta la storia”. Una chiosa va fatta sull’intervento di qualche giorno del direttore di Telenorba, Vincenzo Magistà a proposito di Matera capitale europea della cultura. In sostanza per il giornalista pugliese la spesa non produrrà nessun cambiamento. “Quella di Magistà – conclude Francesco Salvatore – è stata una vera uscita infelice. Perché è innegabile che l’operazione Matera 2019 abbia cambiato radicalmente il modo dell’Italia e dell’Europa di guardare al Sud Italia. Matera con questo evento, ha dato origine ad un vero riscatto proprio in un momento di difficoltà”.
Oreste Roberto Lanza