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Gli amici del presepe con la seconda edizione un Gesù che nasce in casa

A Francavilla in Sinni si rinnova la voglia di Presepe nei rioni. Per il natale 2022, l’associazione “gli amici del presepe”, ancora una volta con il desiderio di comporre quest’opera d’arte autentica per riscoprire i valori della fraternità, intimità e amicizia, chiamando gli uomini della quotidianità a riscoprire la bellezza della semplicità, della condivisione e della solidarietà. Il primo rione interessato, come da qualche anno, è stato quello in via Tommaso Campanella nel rione San Giuseppe dove il presepe è stato creato all’interno di una volta in pietra. Il prossimo sarà adibito nel rione Sant’Antonio. Tocco diverso dall’edizione 2021 quello di far nascere Gesù, non in una capanna come da tradizione, ma in una delle piccole case presenti. “Abbiamo voluto farlo nascere nelle nostre case perché Gesù deve essere presente nel cuore di ognuno di noi”. Ha precisato l’insegnante Raffaella Marino che insieme al presepista Franco Di Giacomo hanno realizzato l’opera tutta artigianalmente. “L’obiettivo - ha continuato Raffaella Marino -è quello, come per l’edizione passata, accendere il centro storico valorizzandone storia e ricordi di un tempo ormai lontano”. Una religiosità che si fa viva nei rioni, nel centro storico del paese tra la gente anche per far conoscere il borgo francavillese: “Ci aspettiamo che la gente sia interessata a questa iniziativa proprio come l’anno scorso con la presenza di molti turisti.

Un modo anche per attirare il turismo”. Sogno e speranze natalizie per coinvolgere la gente del paese e soprattutto i giovani del luogo: “Anche quella di avere un’associazione in continuo cammino tanto da coinvolgere anche i giovani del paese. Invece di stare buttati nei bar a bere, coinvolgerli nel realizzare qualcosa di importante per questo paese che ha risorse importanti”. Molti si soffermano alla semplice letteratura del linguaggio: si dice presepe o presepio?Altri discorrono se è alto o basso, di che materiale comporlo, quali mestieri inserire. Il religioso, invece, cerca, nella casa o capanna del nascituro di inserire quanta più luce di umiltà per trasmettere, allo sguardo del visitatore, del turista o della gente del luogo, un motivo di riflessione pensandoche la vita è un dono, una essenzialità vera da condividere con tutti.

Un presepe per i rioni per comunicare che la nascita è un dono autentico con cui si può apprezzare la luce di uno sguardo sincero, ascoltare le pulsazioni di cuore autentico e il calore di un abbraccio. Probabilmente la finalità vera di questa associazione e dei suoi componenti resta proprio questa: riflettere sui nostri difetti entrando nel Natale dalla porta principale osservando Gesù nudo dinanzi a noi. Belle le parole del poeta romano Carlo Alberto Camillo Salustri, meglio conosciuto come Trilussa, nel finale della poesia “Er Presepio”: “la gente fa er presepe e nun me sente; cerca sempre de fallo più sfarzoso, però cià er core freddo e indifferente e nun capisce che senza l’amore è cianfrusaja che nun cià valore”.

Oreste Roberto Lanza