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A due settimane dal suo insediamento, la Meloni ha incontrato le parti sociali: “sarò leale e trasparente”

L’ultima rilevazione Istat segna che ad agosto l’inflazione era vicina al 10%, il tasso di disoccupazione totale era sceso al 7,8% mentre quello giovanile risultava al 21,2%. La Meloni nell’aprire celermente un confronto con le parti sociali, ricorda che l’Italia nell’uscire dalla pandemia, si trova nel mezzo di una crisi internazionale sociale e di una crisi energetica. “Possiamo decidere di affrontare questa situazione in una logica di contrapposizione, oppure decidere di farlo in una logica di collaborazione – afferma al tavolo - Il mio personale approccio sarà di lealtà e di trasparenza, e sono sicura di poter trovare lo stesso atteggiamento anche dall’altra parte di questo tavolo”.

 

A due settimane dal suo insediamento, la Premier Meloni ha incontratole parti sociali supportata dai ministri economici, sul tavolo: lavoro, pensioni, fisco e soprattutto caro energia.Temi improrogabili sul tavolo, durante il primo incontro a Palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio ed i sindacati, ricevuti in concomitanza con l’avvio della sessione di Bilancio.
In merito alle PENSIONIda più parti è richiesto un intervento rapido per evitare che dal 1° gennaio 2023 si torni al regime previsto dalla legge Fornero. La premier dichiara: “Serve un ragionamento complessivo. Oggi le pensioni sono inadeguate e domani rischiano di essere inesistenti. Non se riusciremo ad agire sulle pensioni già nella legge di bilancio”. E ancora: “Mi interessa la separazione tra previdenza e assistenza”. Un punto di partenza potrebbe essere Quota 41, che permetterebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi. "Posso dire che questa misura non è esclusa”, ha detto il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, seppur quota 41 sarebbe eventualmente concessa solo dai 61 o 62 anni. La soluzione secca con soli 41 anni di contributi costerebbe 4,5 miliardi di euro soltanto il primo anno. In manovra dovrebbe poi arrivare la proroga di Opzione donna (58 anni per le dipendenti, 59 per le autonome e 35 anni di contributi) e di Ape sociale (da 63 anni per i lavori gravosi). Restala preoccupazione per il forte peso delle spese pensionistiche sui conti pubblici, aumentato anche dal progressivo calo demografico. Il combinato disposto di maggiore inflazione e indicizzazione dovrebbe avere un impatto di oltre 50 miliardi sulla spesa pensionistica al 2025.

 

“Detassare subito le tredicesime per dare ristoro ai dipendenti e ai pensionati” tra le richieste del segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri. Il leader della Cisl, Luigi Sbarra, al termine dell’incontro ha affermato che: “quella con il Governo è stata “una riunione positiva, importante, apprezzabile soprattutto per l’impegno che la premier Meloni ha assunto con il sindacato di consolidare e valorizzare il dialogo sociale”. Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini resta in attesa di risposte, seppur non ha potuto negare una importante e rapida disponibilità al confronto.
La revisione del REDDITO DI CITTADINANZA non tarderà ad arrivare: forte stretta per chi è nelle condizioni di lavorare, pertanto di ipotizza già l'inserimento di maggiori paletti che portino al taglio del sussidio, come quelli legati alla mancata accettazione delle proposte di lavoro. Il reddito resterebbe garantito a chi non ha la possibilità di lavorare. 
Sul tema FLAT TAX, il governo sta valutando l'innalzamento - tra 80mila e 100mila euro - della soglia di ricavi e compensi che consente ai soggetti titolari di partita Iva di aderire al regime forfettario, con aliquota al 15% e si parla di un regime sostitutivo opzionale, la cosiddetta "flat tax incrementale", per i titolari di redditi da lavoro o di impresa non aderenti al regime forfetario che potranno assoggettare ad aliquota del 15%, una quota dell'incremento di reddito registrato nel 2022, rispetto al maggiore tra i redditi dichiarati nei tre anni d'imposta precedenti. Nel pacchetto economico dovrebbero poi entrare anche interventi di TREGUA FISCALE, con l'ipotesi di nuova rottamazione e stralcio per le cartelle fino a mille euro. "In un momento di difficoltà economica, semplificare la vita a milioni di italiani cancellando e rottamando le cartelle esattoriali è buonsenso. Avanti con la pace fiscale", ha ribadito il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. In merito al CARO ENERGIA, il governo ha parlato di circa 32 miliardi a disposizione contro il caro energia, per evitare che le attività imprenditoriali rischino la chiusura e le famiglie comprimano eccessivamente i consumi. Un primo passo è arrivato con il decreto legge Aiuti quater che mette a disposizione 9,1 miliardi di euro per misure che rivedono, prorogano o avviano provvedimenti a sostegno di famiglie e imprese contro il caro bollette. Il testo dovrebbe approdare in Consiglio dei ministri entro fine mese: il ministro Giorgetti ha parlato di tre settimane come termine massimo, frutto anche di tempi tecnici, mostrandosi ottimista sulla possibilità di vedere pronto entro 15 giorni il Documento programmatico di bilancio, aggiornato rispetto alla versione trasmessa a Bruxelles dal governo Draghi.

Silvia Silvestri